Attrazione e amore: la differenza tra libertà e bisogno

Attrazione e amore non sono la stessa cosa.

Guardavi Friends?
Un telefilm anni ’90 che mi ha fatto ridere un sacco.

Ebbene, in una puntata Phoebe, una delle protagoniste, è indecisa tra due ragazzi e non sa quale scegliere.

Dopo averci riflettuto decide di andare dal primo e dirgli che lo lascia.
Lui è un pompiere forte e aitante.

La attrae per il suo fisico.
Quando gli dice che è finita tra loro, lui scoppia a piangere e le mostra un diario segreto pieno di cose romantiche scritte per lei.

A quel punto Phoebe pensa che sia lui il ragazzo giusto e decide di chiudere la relazione con il secondo ragazzo, un professore colto e romantico.

Quando va a trovarlo per dirglielo lo trova in tenuta da lavoro che sistema la sua casa: aitante e muscoloso molto più di quanto lei lo avesse visto finora.

Così, alla fine, non riesce a lasciare nessuno dei due, e quando i ragazzi scoprono la situazione, lasciano lei!

Cosa cercava Phoebe?
Semplificando, cercava romanticismo e fisicità.

Prima di continuare prova il mio test sulla tua capacità di amare: ti permetterà di capire se ne hai e quanta.

 

L’attrazione che i due ragazzi esercitavano su di lei dipendeva da queste caratteristiche che lei desiderava.

Voleva un ragazzo che fosse dolce e sensibile, ma anche “macho”, con un fisico atletico e forte.

Così lei sceglieva il ragazzo che rispondesse meglio a queste due caratteristiche. E quando le ha viste in entrambi, non ha più saputo scegliere.

Cosa ti attrae?
Di solito pensiamo che le cose che ci attraggono siano “naturali”, che non dipendono da noi e sono innate.

A molti piacciono le automobili.
Ma le automobili non esistevano 200 anni fa: possibile che sia innato nella mia mente un desiderio per qualcosa che non è naturale, ma un’invenzione umana, anche molto recente?

E se davvero la passione per le auto fosse innata, come mai nessuno vissuto nel medioevo, ad esempio, ha mai avuto questa passione?

Io penso che ci sia una linea sottile tra le nostre predisposizioni e i gusti o le preferenze, che sviluppiamo sin da quando siamo piccolissimi.

Una linea sottile, che però c’è.

Considerando anche che sin dai primi mesi un bambino inizia ad assorbire tantissimo dal suo ambiente, anche molte cose che poi neanche ricorderemo.

La maggior parte delle nostre preferenze hanno un motivo. E per scoprirlo, devi cercarlo.

A che mi serve?

Questo dovresti chiederti sempre.

 

 

Ti attrae ciò di cui hai bisogno per stare bene

Cosa ti attrae

A che serviva a Phoebe il romanticismo del suo ragazzo?
A che le serviva che avesse un fisico aiutante e muscoloso?

Forse la forza fisica la faceva sentire protetta.
Forse il romanticismo la faceva sentire amata.

Noi cerchiamo le cose che riteniamo importanti, quelle che pensiamo concorreranno alla nostra felicità.

E non le cerchiamo perché ci renderanno felici: lo facciamo perché pensiamo che ci renderanno felici.

Una delle motivazioni principali alla base delle tue preferenze è l’utilità.

Noi siamo attratti da quello che ci sembra utile per stare bene.

Le cose non ti attraggono per come sono, ma per quello che tu pensi potranno darti.

E forse anche a te sarà capitata una cosa successa a ogni essere umano vissuto finora sulla terra: smettere di provare interesse per qualcosa nel momento in cui non aveva più utilità ai propri occhi.

Se davvero, profondamente e senza retorica, qualcosa non ti interessa più, perché credi sinceramente che non ti serva, a quel punto perde anche di interesse e non ti attrae più.

L’attrazione che prima ti controllava, adesso scompare.

Non sono cose e persone ad attrarci, ma cosa ne pensiamo, l’immagine che ce ne facciamo nella nostra mente.

Sapere per quale motivo mi piace il gelato al caffè può essere una curiosità, ma non conterà molto.

Sapere perché ti fidi di alcune persone e non di altre o sulla base di cosa decidi di iniziare una relazione di coppia, questo penso sia molto importante scoprirlo.

Non è detto che quel che ti attrae sia anche la scelta migliore per te.

Considera questo: siamo spesso attratti da ciò di cui sentiamo di avere bisogno.

Ma lo ripeto: non è la “cosa” in sé, è la nostra idea, come la pensiamo e il senso che le diamo.

Capirlo ti aiuta a conoscerti meglio e questo ti aiuterà a vivere una vita felice, senza rinunce, ma arrivando a scegliere liberamente ciò che è più giusto per te.

E a me cosa attrae?

Hai presente una calamita?
Lei è attratta dal ferro.

Quando porti una calamita vicino al ferro viene tirata verso il ferro, e la forza con cui viene attratta è più grande di lei.

La calamita subisce l’attrazione del ferro e si attacca al ferro. Non ha scelta: l’attrazione è più forte.

Di solito viviamo l’attrazione allo stesso modo: qualcosa o qualcuno ci tira a sé e non riusciamo a scegliere, siamo tirati in quella direzione.

Mi sono chiesto, riflettendo su cosa ci attrae: ma a me, cosa mi attrae oggi?

Ci ho pensato un po’ e mi sono reso conto che oggi non trovo niente che mi attragga.

Diversi anni fa ne avrei trovate tante cose, o persone, che trovavo attraenti e che, come per la calamita, mi tiravano a sé.

Oggi non ne trovo.
Oggi non sono più cose e persone ad attrarmi, sono io che apprezzo, amo e godo della compagnia degli altri o delle cose che ho o faccio.

 

 

Attrazione e amore: libertà o bisogno?

Attrazione e amore

Mi sono reso conto che è cambiato il processo: non sono più “passivo”, non subisco l’attrazione, scelgo di avvicinarmi a cose e persone con amore.

Non è che la calamita ami il ferro: la attrae, punto.
Per amare devo essere completamente libero: se ho bisogno di te, non posso amarti
.

Su questo non ho dubbi.
E se tu mi attrai, quasi sempre il motivo è che tu hai qualcosa che io desidero, qualcosa che mi manca e senza la quale non riesco a stare bene.

Quindi mi attrai perché ho bisogno di qualcosa che tu puoi darmi.

Per l’esattezza: che io penso tu possa darmi.

E se ho bisogno di te, non posso amarti.

Quando ho sperimentato che niente e nessuno poteva rendermi felice, allora è cambiato tutto.

Un po’ come se il ferro diventasse legno: la calamita non è più tirata verso di lui ed è libera da qualsiasi controllo esterno.

Se sono perfettamente felice, non ho più bisogno di te. E qui tanti pensano che questo renda inutili gli altri.

E invece è qui che si scopre l’egoismo nascosto nelle relazioni.

Se io ci sono con te anche se non ho alcun bisogno di te, vuol dire che ci sono perché voglio amarti.

Se venendo meno il bisogno me ne vado, vuol dire che non ti ho mai amato, ma solo usato.

Solo usato.

Io penso di aver fatto questo passaggio negli ultimi anni:

  • Ho costruito dentro di me la mia felicità (e ci lavoro ogni giorno).
  • Ho smesso di aver bisogno degli altri per stare bene.
  • Non ho più sentito quell’attrazione.
  • Ho potuto finalmente amarli.

Probabilmente non riuscirò ad amare ciò che mi attrae, perché non mi lascia libero, mi controlla, mi impone di non poter stare bene senza.

Quando mi sentivo attratto ricordo che la mia testa era sempre lì, ci pensavo spesso, tutto il resto perdeva di interesse rispetto alla persona, o alle cose, da cui ero attratto.

Non è una cosa che fai.
Non ho scelto di non essere attratto da cose o persone.

Semplicemente ho iniziato ad amare, e l’amore ha sostituito il bisogno.

E credo che sia il processo naturale che viviamo quando prendiamo questa strada.

Se ti va di approfondire, ho creato un percorso chiamato appunto “Amare senza farti usare” e di bisogno e relazione con gli altri parla dal primo all’ultimo minuto. Lo trovi in questa pagina.

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L'autore: Giacomo Papasidero


Mental Coach dal 2010, mi occupo di felicità ed emozioni da oltre 10 anni.
Il mio obiettivo è insegnare che ognuno di noi può diventare più forte di qualsiasi problema. Questo per me significa diventare felici.

Anche se ho tenuto un seminario all'Università di Parma e sono stato ospite a SKyTg24, la cosa di cui vado più fiero è la Scuola di Indipendenza Emotiva che ho avviato formalmente nel 2018, perché è un percorso chiaro, graduale e concreto che sta rivoluzionando la vita di tante persone.

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