Comunicazione efficace: come trattare gli altri e farseli amici

Oggi voglio svelarti i segreti della comunicazione efficace. Le regole le ho scoperte in Come trattare gli altri e farseli amici, il miglior libro sulla comunicazione mai scritto:

  1. Le 3 regole immortali della comunicazione efficace.
  2. I segreti che ti renderanno la persona più desiderata del mondo.
  3. Invece di litigare, impara a convincere gli altri che hai ragione.
  4. Far cambiare idea agli altri anche quando non vogliono.
  5. Ultimi super consigli finali!

Come vedi il programma è ricco e molto interessante.

Ti svelo come migliorare la tua comunicazione e anche se Come trattare gli altri e farseli amici merita il tuo tempo e i tuoi soldi.

Siediti comodo, o comoda, perché iniziamo immediatamente!

 

Le 3 regole immortali della comunicazione efficace

Comunicazione efficace

Tutti i consigli che stai per leggere non sono frutto della mia opinione, ma il risultato di anni di esperienza e milioni di persone che li hanno provati e utilizzati con successo.

A farmeli scoprire è stato Dale Carnegie, che per anni ha insegnato e utilizzato in prima persona queste tecniche.

Il suo libro è davvero una miniera d’oro di suggerimenti e consigli pratici.

Ovviamente io ho estratto il meglio per offrirti strumenti pronti da utilizzare subito.

 

 

1. La prima regola è non criticare, non condannare e non recriminare mai.

Cosa succede quando critichi in modo negativo qualcuno?

La reazione più ovvia è che questa persona vada sulla difensiva, cerchi di giustificarsi e sicuramente non le piaccia ammettere di aver sbagliato.

L’errore principale che commettiamo, e a me capita ancora troppo spesso, è criticare gli altri per i loro errori.

Carnegie nel suo libro scrive questo:

La critica è inutile perché pone le persone sulla difensiva e le induce immediatamente a cercare una giustificazione. È pericolosa perché ferisce l’orgoglio della gente, la fa sentire impotente e suscita risentimento.

Non male vero, e tutto con una semplice critica.

Quante volte ti è capitato di litigare con qualcuno, per poi dargli ragione a mente fredda?

Di solito il problema è come ti dicono le cose, magari ti avevano criticato o avevano attaccato il tuo lavoro e tu ti sei difeso, o difesa.

È vero, hai sbagliato, ma a te piace che te lo facciano notare condannandoti e criticandoti?

Ovviamente no.

Tutti gli sciocchi sono capaci di condannare, criticare, recriminare; e la maggior parte lo fa. Ma ci vuole carattere e autocontrollo per capire e perdonare.

Una comunicazione efficace nasce da una semplice regola: non attaccare gli altri, anche se effettivamente stanno sbagliando.

Ecco come la riassume Carnegie: invece di condannare l’operato della gente, cercate piuttosto di capirla. Cercate di immaginare perché la gente fa quello che fa.

 

2. La seconda regola è fare tanti apprezzamenti onesti e sinceri

C’è un solo modo per ottenere da qualcuno quello che vogliamo. Ci avete mai pensato? Un solo unico modo. E cioè fare in modo che l’altra persona voglia quello che vogliamo noi.

Geniale vero?

Semplice e abbastanza ovvio.

Il succo del consiglio di Carnegie risiede nel riconoscere il desiderio di sentirci importanti.

Fare un complimento per qualcosa di buono che vedi, è un ottimo modo per far sentire importante qualcuno.

Ovviamente non devi fingere o lusingare gli altri per ingannarli.

Devi davvero complimentarti per cose che ritieni positive, apprezzare apertamente le qualità che riscontri in chi ti sta vicino.

Non è il libro che propone di prendere in giro gli altri, ma di essere sinceri con loro.

Tutti abbiamo qualità e pregi, il segreto sta nel riconoscerli, notarli e dirlo chiaramente.

Qual è stata l’ultima volta che ti sei arrabbiato, o arrabbiata, per un complimento sincero che ti hanno fatto?

Mai vero?

A te fa piacere, come a chiunque altro, che la gente apprezzi il tuo lavoro.

Parlando di autostima ho spiegato che non è positivo averne bisogno.

Un conto è ricevere i complimenti degli altri, altro è far dipendere dalla loro approvazione i nostri meriti o le nostre qualità.

Nel libro Carnegie riporta un detto che dice di aver attaccato, dopo averlo ritagliato da un giornale, sullo specchio, per vederlo ogni giorno:

Percorrerò questa strada una sola volta; ogni cosa buona che posso fare oppure ogni gentilezza che posso manifestare nei confronti di un altro essere umano, lasciatemela fare subito. Non fatemela rimandare o dimenticare, perché di qui passerò una sola volta.

Come vedi non si tratta di abbindolare gli altri o prenderli in giro, ma di manifestare fiducia, rispetto, apprezzamento sinceri.

Non criticare, come detto, anzi, inizia a elogiare il meglio che vedi negli altri.

Fin qui le prime due regole. Ma a cosa ti serve comunicare bene se non per migliorare la qualità delle tue relazioni?

 

3. La terza regola, suscitare negli altri la tua stessa volontà

L’abbiamo visto all’inizio della regola precedente: gli altri devono voler fare quel che tu chiedi loro.

Imporre qualcosa non serve a molto.

Spesso rifiutiamo di assecondare gli altri non perché non siamo d’accordo, ma perché ci impongono qualcosa invece di farcela scegliere.

Quante volte disapprovi le decisioni di chi vuole costringerti a fare come dice lui?

Ti piace che qualcuno ti imponga le sue idee e che tu sia costretto, o costretta, a fare come dice?

La libertà è davvero un tesoro prezioso a cui difficilmente siamo disposti a rinunciare.

Che succede quando imponi qualcosa?

Forse le persone, effettivamente, faranno come dice essendone costrette.

Ma troverai resistenza, diffidenza, poca motivazione, faranno tutto con superficialità e solo fino a che puoi importi.

Costringere qualcuno a fare come vuoi, significa diventare guardiano, controllare e punire chi non segue le tue indicazioni.

Questo crea più problemi di quanti risolva, non è mai una buona strada.

Ecco cosa devi fare: se esiste un segreto del successo, direi che sta tutto nel riuscire a vedere dal punto di vista dell’altra persona, a uniformarsi all’angolo di visuale altrui”.

Parole di Henry Ford, che Carnegie riporta nel suo libro.

Come riuscirci? Inizia da queste domande:

  1. Cosa interessa a questa persona? Cosa le sta davvero a cuore?
  2. Cosa vuole ottenere? Che obiettivi ha realmente?
  3. Se mi aiuta, cosa otterrà?
  4. Come faccio a spiegargli cosa ci guadagna?
  5. Sarà davvero qualcosa che le servirà? Quel che le chiedo serve a lei oltre che a me?

[…]ciascuno prova interesse per ciò che desidera, anche se agli altri non importa niente. […] La sola via per influenzare una persona consiste nel conversare di quanto le interessa.

In altre parole: metti al centro i suoi interessi e non i tuoi.

Ovviamente non fingere che ci guadagni qualcosa, non mentire, non ingannare.

Prima o poi la verità viene fuori e la perdita di fiducia degli altri è sempre un bene incalcolabile a cui è difficile rimediare.

Come detto, non criticare, apprezza gli altri e cerca sempre di raggiungere anche il loro interesse, insieme con il tuo.

 

I segreti che ti renderanno la persona più desiderata del mondo

Come farsi ben volere dagli altri

Dopo i primi tre segreti fondamentali, Carnegie propone 6 modi, semplici ma efficaci, per farsi ben volere.

Non vorresti che le persone avessero piacere a stare con te?

Che amassero la tua presenza o la tua compagnia?

E no, non si tratta di avere argomenti interessanti di cui parlare.

Sto per mostrarti due modi molto efficaci, quelli che ritengo più concreti, per riuscirci davvero.

 

Interessati sinceramente alle persone

Può sembrare banale come consiglio, ma è davvero il più importante di tutti.

Sai come ricevere amore, interesse, attenzioni?

Amando, interessandoti e preoccupandoti degli altri.

Di una cosa puoi essere sicuro, o sicura: il segreto è amare, sempre e comunque.

Ecco come mette in pratica questo consiglio lo stesso Carnegie:

Sono ormai anni che faccio del mio meglio per sapere la data di nascita dei miei amici. […] E al momento giusto mi faccio vivo: una telefonata, una lettera, un telegramma… è sempre un successone. Spesso sono la sola persona al mondo che se ne ricordi.

Avrai capito che non sapeva cosa fosse Facebook!

Oggi mettere in pratica questo suo trucco è difficile, dal momento che tra social, cellulari e rubriche sappiamo sempre la data di nascita degli altri.

Tu cogli però il succo del discorso: interessati agli altri.

Ho realizzato una guida che spiega come imparare ad amare, e uno dei consigli passa attraverso l’interesse sincero.

Leggila, ci troverai anche alcuni esercizi per allenarti.

Entra nell’ottica che la comunicazione non è una tecnica per manipolare gli altri, ma un modo di condividere le vostre vite.

Alcuni la usano per i propri interessi, senza curarsi di chi gli sta di fronte.

Quella, però, non è mai comunicazione efficace.

Quello che conta è avere davvero a cuore le altre persone.

Parla con loro, di loro, scopri cosa le interessa, cosa amano e apprezzano, non mettere te al centro dell’attenzione, ponici gli altri.

Il prossimo consiglio farà al caso nostro!

 

Diventa un ottimo ascoltatore, o ascoltatrice, e incoraggia gli altri a parlare di se stessi

Nel libro c’è la storia di una mamma che parla con il figlio.

Il ragazzo le dice di volerle bene.

Lei si commuove e conferma il suo amore per lui, chiedendogli se ne dubiti.

Lui risponde così:

No, ne sono sicuro perché ogni volta che voglio parlare con te di qualcosa tu ti fermi, quale che sia la cosa che stai facendo, e mi stai ad ascoltare.

Ascolta gli altri significa interessati a loro.

Tante volte, invece, siamo distratti da altro o di fretta, abbiamo da fare, siamo impegnati e rinviamo.

Immagina due persone che ti sono amiche.

Una ti ascolta quando le chiedi di parlarle, e disponibile e non ti mette fretta.

L’altra, invece, ha poco tempo, magari ti dice che parlerete dopo, o se ti ascolta, lo fa con evidente fastidio, magari mentre sbriga qualche faccenda urgente.

Quale delle due si comporta come piace a te? Cosa preferisci?

E soprattutto, quale delle due ti fa sentire che le interessa cosa hai da dire, che le interessi tu?

Da oggi, qualsiasi cosa tu stia facendo, concentrati sulle persone quando ti parlano.

Fermati, osservale negli occhi mentre parlate, presta loro attenzione.

Se hai poco tempo, dillo subito, ma usalo tutto con la massima concentrazione, senza fare altro.

Se proprio non puoi fare altrimenti, rinvia il vostro incontro, ma poi ritagliati del tempo solo per quella persona.

Non dimenticarti dell’impegno che hai preso, è qualcosa che vale tantissimo.

Soprattutto non fare questi errori:

  1. Ascoltarla in modo superficiale e pensare a cosa rispondere.
  2. Cercare di giustificarti se dice qualcosa che ti sembra un attacco o una critica.
  3. Fraintendere quello che ti ha detto, arrivando a conclusioni affrettate.

Immagina che sia il tuo lavoro: ascoltare gli altri.

Quando qualcuno ha bisogno di te c’è solo lui, ascoltalo come se fossi pagato, o pagata, per fare solo quello.

Evita di parlare sempre di te, fai invece domande, chiedi, scopri chi sono gli altri e cosa fanno.

La comunicazione efficace passa sempre dalla tua capacità di porre gli altri al centro della tua attenzione.

Più interesse ci metti, più saprai comprendere e poi anche farti capire.

In Come trattare gli altri e farseli amici, Carnegie propone anche altri 4 metodi per fari ben volere.

 

Invece di litigare, impara a convincere gli altri che hai ragione

Come evitare di litigare

Ora ti svelo il modo migliore per evitare di litigare con gli altri.

Carnegie lo propone come il segreto principale per non ritrovarti coinvolto, o coinvolta, in una discussione dove si finisce tutti, comunque, perdenti.

Ecco cosa consiglia per uscire vincitori da qualsiasi discussione:

Sono giunto alla conclusione che esiste un solo modo di uscirne vincitore: evitarle.

Comunque vada, alla fine di una discussione uno dei due sarà perdente.

Non solo, ma se pensi di aver vinto dovrai ricrederti: se hai sottomesso, umiliato o svilito l’altra persona, dimostrandole che si sbagliava, dimostrandolo a tutti gli altri, non hai vinto affatto.

Quando gli altri sono stati umiliati, proveranno sempre un certo risentimento, perché li feriamo nel loro orgoglio.

A che serve?

In più non è con la forza che convinci qualcuno.

Se pensi che mi stia sbagliando è inutile discutere, perché alla fine rimarremo, spesso, dello stesso parere.

Evita le discussioni, non litigare mai per spiegare che hai ragione.

Se davvero pensi di essere nel giusto, dimostralo, agisci, metti in atto le cose in cui credi, ma non costringere gli altri a darti ragione.

Ecco alcuni ottimi consigli di Carnegie per evitare che opinioni differenti sfocino in una discussione per avere ragione:

  1. Opinioni diverse dalla tua sono l’occasione per prendere in considerazione punti di vista diversi, a cui non avevi mai pensato
  2. Magari la tua impressione è sbagliata. Se vai sulla difensiva appena qualcuno non la pensa come te, finisci per sostenere idee che magari sono sbagliate e non te ne accorgi più una volta coinvolto, o coinvolta, nella discussione.
  3. Ascolta sempre con molta attenzione prima di dire cosa pensi o contestare cosa dicono gli altri.
  4. Concentrati sui punti in comune. Ok, avete visioni differenti, ma in cosa siete d’accordo?
  5. Se sbagli, se hai fatto un errore di valutazione, dillo, con onestà e serenità.
  6. Prova a prenderti tempo, riprendere il discorso magari il giorno dopo e nel frattempo riflettere, seriamente, su quello che dicono gli altri valutando le loro possibili ragioni.
  7. Ringrazia sempre chi non è d’accordo con te, perché oltre a offrirti punti di vista alternativi, ha mostrato un reale interesse per qualcosa che ti sta a cuore, altrimenti non ti avrebbe certo dedicato tutto quel tempo!

Carnegie suggerisce anche una serie di domande per riflettere bene sui punti di vista degli altri ed evitare conflitti inutili e dolorosi.

Infatti spesso litighiamo per cose di poco conto, magari rovinando relazioni a cui teniamo sul serio.

Le domande che ti dicevo le trovi a pagina 137.

Almeno nella versione che tengo io sul mio tavolo 😉

Ti consiglio di leggerlo anche per scoprire come puoi cambiare approccio in questi casi e scoprire gli altri 10 consigli per uscire vincitore dalle discussioni con gli altri.

 

Come trattare gli altri e farseli amici facendogli cambiare idea

Come trattare gli altri e farseli amici

Come puoi fare cambiare idea alle altre persone?

Il segreto della comunicazione efficace sta nell’ascolto, come detto, nell’interesse sincero.

Se ascolti, se comprendi gli altri e i loro punti di vista, la loro visione delle cose, sei già a buon punto.

Ti ho spiegato che non ha senso importi, ma che invece devi far nascere negli altri il desiderio di fare quel che tu vorresti.

Come?

Con le domande!

 

Fai domande invece di dare ordini

Vuoi che gli altri si oppongano alle tue idee?

Ordinagli cosa fare e come farlo, e li avrai tutti contro!

Dove sbagliano spesso i politici, o i genitori, gli insegnati così come ognuno di noi tante volte ogni giorno?

Nel dare ordini.

Non sto dicendo che non deve esserci qualcuno che ha la responsabilità di prendere una decisione

Dico che se questa è imposta, incontrerà la massima resistenza possibile.

È risaputo che se vuoi proibire qualcosa, farlo apertamente è inutile.

Dire ai ragazzi di non fumare, bere o fare uso di droghe non serve a nulla.

Ed io sono convinto che nemmeno la paura delle conseguenze sia una soluzione ottimale.

Il segreto, invece, è coinvolgere gli altri nelle tue decisioni.

Ecco cosa ne pensava Carnegie, in proposito:

Gli altri accettano più volentieri un ordine se hanno parte nella decisione che porta all’ordine stesso.

Se vuoi che tuo figlio faccia ordine nella sua stanza, non devi imporglielo, perché lo farà, se ti darà retta, di mala voglia e solo a patto che tu sia sempre lì a controllarlo.

Ricordi che abbiamo visto l’importanza di capire cosa interessa agli altri?

Bene, per quale motivo tuo figlio dovrebbe tenere la stanza pulita?

Cosa ci guadagna?

Potremmo anche fare una domanda ancora più importante: che ci guadagni tu?

Parti sempre dall’avere chiaro perché tu vuoi che gli altri facciano qualcosa e cosa loro vogliono davvero, cosa gli interessa.

Parla con loro e dì cosa vuoi ottenere, fai domande per capire se e come potrebbero darti una mano, cosa vogliono e come lo potrebbero ottenere aiutandoti.

Ecco qualche idea:

  1. Spiega cosa vuoi fare, per quale motivo e soprattutto cosa ti serve da loro e perché hai bisogno del loro aiuto e non puoi farlo da solo, o da sola.
  2. Chiedi un consiglio, come lo farebbero loro, se hanno idee migliori delle tue.
  3. Chiedi cosa li scoccia del lavoro che gli chiedi, cerca di capire cosa non gradiscono e per quale motivo.
  4. Fatti consigliare: magari loro hanno una soluzione che non richiede il loro intervento e puoi realizzare senza questo aiuto.
  5. Se una cosa va fatta, rendili protagonisti del processo. Chiedigli come la farebbero, che modifiche ritengono utili, cosa potrebbero fare di creativo per ottenere quel risultato.

Non importa quanti anni ha chi hai di fronte: non importi neanche con un bambino, ma comprendilo, perché non è affatto stupido come molti pensano.

Anche da piccoli sappiamo distinguere bene un’imposizione da una richiesta.

Fai domande e coinvolgi gli altri, niente ordini!

 

Gli altri devono essere felici di fare come suggerisci tu

Tutto questo ci porta a un principio molto ben espresso da Carnegie: Fate sì che l’altra persona sia felice di fare quanto le suggerite.

Se per me è un piacere, davvero, darti una mano, non farai fatica a ottenere il mio aiuto.

Il bello è che quando le persone vogliono fare quello che chiedi, invece di esserne costrette, ci mettono passione, entusiasmo, creatività.

Se sono davvero coinvolte, vogliono il tuo successo, si impegnano e fanno più di quanto non avresti osato chiedere.

Se la tua vittoria è anche la mia, lotterò per vincere.

E vinceremo.

Ecco alcuni suggerimenti che il libro ti offre per riuscirci:

  1. Non promettere niente che tu non possa mantenere.
  2. Definisci sempre in modo chiarissimo cosa vuoi che l’altra persona faccia per te.
  3. Sii comprensivo, o comprensiva. Chiedi sempre quello che l’altra persona desidera veramente.
  4. Tieni sempre a mente, e mostrali, i benefici che otterranno gli altri a fare come dici tu.
  5. Non dimenticarti mai di considerare che cosa vuole ottenere, e capire se è quello che davvero otterrà.
  6. Cerca di porre domande e richieste in modo che sia chiaro ed evidente agli altri quanto converrà a loro aiutarti.

Prima viene sempre l’interesse dell’altro, deve ottenere un successo a cui tiene e tutto quel che gli chiedi deve andare in questa direzione.

Mettiti sempre nei panni degli altri: se fossi tu, cosa vorresti?

Devi sforzarti di uscire dal tuo punto di vista, dai tuoi interessi e dai tuoi obiettivi, e comprendere quelli degli altri.

Fai sentire gli altri partecipi, protagonisti di quello che fanno, e vedrai una disponibilità che mai i soldi, i premi o le punizioni potranno comprare.

Ti garantisco che la migliore motivazione è sentirsi protagonisti di qualcosa in cui crediamo e che troviamo giusto.

Per capirlo meglio, puoi leggere cos’è la motivazione e come sarà il segreto del tuo successo.

Non limitarti al guadagno immediato che puoi dare, pensa anche ai valori e alle priorità che gli altri hanno.

Facendo domande scopri cosa per loro è prezioso, le priorità della loro vita.

Se tu dai loro una mano per essere felici, vedrai che loro aiuteranno te.

Ovviamente i consigli di Carnegie su come far cambiare opinione agli altri non finiscono qui.

Nel libro ne trovi altri 7, tutti davvero interessanti, utili e molto concreti

 

Ultimi super consigli finali!

Mental coach

Cerchiamo di ricapitolare tutto quello che abbiamo visto:

  1. Non criticare gli altri ma fai loro, invece, tanti complimenti che siano però autentici e onesti, qualcosa che davvero apprezzi.
  2. Interessati davvero agli altri, ascoltali sinceramente, preoccupati di loro e dei loro interessi e desideri, parla di quello che sta loro a cuore.
  3. Evita come la peste le discussioni. Avere opinioni differenti va bene, non è mai un problema. Ascolta, rifletti e non cercare di avere a tutti i costi ragione.
  4. Fai che gli altri vogliano seguirti, scopri cosa interessa loro, in cosa credono e fai in modo che quello che fanno per te, sia un successo per loro. Vincete insieme, e loro lotteranno perché tu possa vincere.

Questi credo che siano davvero i segreti di fondo di qualsiasi comunicazione efficace.

Voglio darti degli altri consigli, frutto della mia esperienza diretta e personale.

  • La comunicazione efficace non è una questione di tono di voce, parole o vocabolario, postura, espressione del viso.
  • Il cuore di qualsiasi comunicazione è l’amore: se tu ami davvero gli altri, se metti entusiasmo e passione in quello che fai, questo si vede, arriva e tutti lo sentiranno.
  • Non comunicare con gli altri per convincerli a fare come vuoi tu, non avere come obiettivo un interesse egoista. Coinvolgili in qualcosa che sia utile per tutti, che sia giusto e buono.
  • Non mentire, non ingannare. Non solo sarai scoperto, o scoperta, prima o poi, ma soprattutto è sbagliato. L’integrità personale è importante e se vuoi essere felice non fare mai quello che tu non vorresti ricevere.

Forse il consiglio più importante, però, è di iniziare tu a fare un percorso di crescita personale.

Quello che ti propongo non è una serie di metodi o tecniche, ma comprendere cosa può, davvero, renderti felice oggi stesso.

La tua comunicazione efficace sarà davvero utile a te, quando tu sarai davvero libero, o libera, da pretese e paure.

Essere felice, questo credo sia il vero segreto.

Se lo sei, comunicare con gli altri diventerà una logica, semplice e spontanea conseguenza di quello che hai dentro.

Cambia tu, diventa tu una persona capace di amare, di essere felice e rendere migliore la vita degli altri.

Se fai questo, comunicare bene, in modo eccellente, non sarà più un problema.

Buona lettura.

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L'autore: Giacomo Papasidero


Mental Coach dal 2010, mi occupo di felicità ed emozioni da oltre 10 anni.
Il mio obiettivo è insegnare che ognuno di noi può diventare più forte di qualsiasi problema. Questo per me significa diventare felici.

Anche se ho tenuto un seminario all'Università di Parma e sono stato ospite a SKyTg24, la cosa di cui vado più fiero è la Scuola di Indipendenza Emotiva che ho avviato formalmente nel 2018, perché è un percorso chiaro, graduale e concreto che sta rivoluzionando la vita di tante persone.

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