Molte persone sono convinte che Dio ci mette alla prova.
A molte altre quest’idea non piace.
Spesso qualcuno mi ha scritto chiaramente che non crede che un Dio di amore metta alla prova coloro che ama.
E secondo me tutto si gioca in quel “prova”.
Tu cosa intendi?
Dio ci mette alla prova?
Mettere alla prova, umanamente parlando, significa spesso sottoporre qualcuno a un test, una sorta di giudizio.
Io metto alla prova un amico per vedere se mi è fedele.
Quasi che, sotto sotto, dubiti della sua fedeltà e attraverso la mia prova lui deve guadagnarsi la mia fiducia.
Se la intendi così, sembra che se Dio ci mette alla prova, lo faccia per vedere se riesce a farti cadere e quasi dimostrarti che non sei abbastanza forte.
No, non mi convince come immagine.
Però la “prova” non è solo questo.
Magari io voglio imparare la lingua inglese e mentre studio apro il telegiornale della BBC e mi metto alla prova.
Che vuol dire?
Significa che mi do l’opportunità di verificare le mie reali capacità con l’inglese.
Mi do modo di “provare” le mie competenze, di vedere a che punto sono.
Non c’è sfiducia o diffidenza, c’è curiosità e voglia di capire.
Dio ci mette alla prova?
Può darsi.
Ma pensi che Lui non sappia quanto sei forte?
Quali sono i tuoi limiti?
Su cosa devi ancora migliorare e in cosa sai essere grande?
Se davvero credi in Lui?
Io penso che Dio sappia perfettamente come andrà la tua prova.
E se Dio mi mette alla prova non è perché Lui si diverte a vedere se fallisco.
Se Dio mi mette alla prova è per darmi la possibilità di capire.
La da a me, a Lui non serve di certo.
Ma a me serve.
Serve capire cosa riesco a fare, a capire i miei limiti e le mia capacità, a scoprire chi sono davvero, quanto sono cambiato, quanto e dove devo ancora migliorare.
Se Dio ci mette alla prova, ci sta offrendo l’opportunità di capire.
Magari vedrò che ho capacità che non conoscevo, e questo mi servirà per avere la fiducia in me stesso nel fare quel che Lui desidera da me.
Magari vedrò dei limiti, e questo mi servirà per impegnarmi e migliorare al fine di poter fare quel che Lui desidera da me.
Mi renderò conto di quanto sia profonda la mia fiducia in Lui.
O mi renderò conto che in quel momento di difficoltà traballa.
Lui sa perfettamente questo secondo me.
Ma io lo so?
Tu lo sai fino a che punto è “provato” quel che pensi o desideri?
Fino a che punto ciò che dici di voler fare avrai poi realmente la forza di farlo?
A volte qualcuno mi scrive, visto che dico che le emozioni dipendono da noi e mai da quello che ci accade (ma lo diceva anche Gesù in realtà, e ne riparleremo) se io riuscirei a stare bene anche in condizioni estreme.
Posso dirti che voglio avere questa forza e a Dio la chiedo.
A Dio chiedo di darmi la forza per fare quel che io vorrei fare per Lui.
Perché so che a volte la volontà c’è, ma la fragilità, il dolore fisico, possono spaventare.
Non so dirti con certezza se le difficoltà che viviamo sono prove che Dio pone davanti a noi o punizioni per i nostri errori.
Alcuni guardano anche questo lato di Dio, il dio che punisce chi sbaglia.
A molti questo non piace, non sarebbe un Dio d’amore, però è innegabile che nel Vangelo Gesù ripeta spesso frasi dure e severe per chi non segue la strada che Lui indica. Ma ci torneremo.
Prove? Punizioni?
Io so che sono tutte opportunità.
Una delle frasi che più mi piacciono di Paolo è proprio questa: “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio“.
E ho scoperto oggi che S. Agostino aggiungeva: “Anche il peccato!” 😉
Tutto, anche le difficoltà, puoi chiamarle prove o punizioni, io le chiamo opportunità.
E di certo se Lui ci mette alla prova, questa sarà sempre un’opportunità per conoscerci meglio e capire.